Reg. lat. 1669 (i): descrizione codicologica e paleografica

SEGNATURA Città del Vaticano, Biblioteca Vaticana, Reginensis latinus 1669
DATAZIONE IX2-IX3/4 (Bischoff : Pellegrin 1978, 347 n. 1)
ORIGINE
PROVENIENZA
POSSESSORI

Reims (Bischoff: Pellegrin 1978, 347 n. 1) / Fleury (Pellegrin 1978, 349 n. 1).
Verosimilmente il manoscritto è stato copiato nello scrittorio di Reims, di cui presenta una serie di tratti tipici (Ottaviano 2009, 260). In una seconda fase il codice potrebbe essere stato acquisito dalla biblioteca dell’abbazia di Fleury, dove probabilmente fu copiato il contenuto del f. 192r. Indi il manoscritto pervenne nelle mani di Pierre Daniel, come si deduce dalle sue annotazioni autografe e dall’ex libris del fratello François (f. 4r: “ex libb. Fran(cisci) Danielis Aurelii”; f. 191v: “sum Francisci Danielis Aurelii”). In seguito passò alla biblioteca di Paul e Alexandre Petau, che nel 1650 fu venduta alla Regina Cristina di Svezia, dal cui fondo infine confluì nella collezione dei Reginenses della Biblioteca Vaticana (= 1658 Montfaucon).

STRUTTURA ESTERNA

Pergam.; 192 ff : quaternioni, eccetto i ff. 1-3 (13, con perdita del 2°), ff. 156-164 (15, con perdita del 2°), ff. 189-191 (13, con perdita del 4° e 6°), f. 192 (foglio isolato). Numerazione antica per fascicoli. Misure medie: 318 x 255 (f. 192 : 314 x 250).

IMPAGINAZIONE
Tre colonne, una per il testo (35 righi per pagina) e due laterali per gli scolii. Specchio di rigatura: 298 x 215.
DECORAZIONE
TITOLI
ILLUSTRAZIONI
Si segnala nel  f. 4r l’iniziale colorata e ornata ad intreccio («T»). Alcuni titoli sono rubricati, alcuni sono scritti in capitale arcaizzante (e.g. f. 3v). Sono presenti tre diagrammi nel f.1r e una mappa mundi nel f. 21r (georg. 1.233).
SCRITTURA
MANI

Minuscola carolina molto regolare, con presenza sporadica di tratti onciali, legamenti e abbreviazioni. Il testo di Virgilio è stato copiato da quattro mani contemporanee appartenenti allo stesso scrittorio. Varie mani sono responsabili di glosse, scolii, aggiunte e annotazioni. Il commento di Servio è stato copiato pressoché contemporaneamente al testo di Virgilio.
Il simbolo per nota  (e.g. f. 3v) usato per segnalare alcune annotazioni  ricorda molto il tipo utilizzato a Reims da Incmaro. Le mani attive nel f. 192r (i7 e, limitatamente all’ultimo testo, i8) sono da collocare probabilmente a Fleury nel X-XI sec., come dimostra l’uso da parte di i7 di una particolare abbreviazione per est (–·) e di altre caratteristiche tipiche dello scrittorio floriacense al tempo di Abbone (vd. la scrittura spigolosa di i8, con tratti ondulati in corrispondenza dei legamenti).

Numerose mani intervengono nel codice per segnare correzioni, varianti e glosse. In apparato se ne distinguono nove, ma le più assidue sono due (designate come i2 e i5), che presentano caratteristiche simili alla scrittura del commento serviano copiato a margine. Interventi più sporadici sono dovuti a mani responsabili degli scolii (i3, i6), o a mani attive nel f. 192r (i7, i8). Riassumendo, le mani correttrici di i si possono essenzialmente distinguere in due categorie:

  • mani contemporanee o di poco posteriori al testo di Virgilio (IX sec.): i2i5
  • mani più recenti (X-XI sec.): i6i9
SIMBOLI SPECIALI

Uso occasionale della notazione sintattica (sequentielle System nella classificazione di Korhammer).
A volte sono annotate nel margine, in genere in capitale da parte di i2, alcune figurae verborum vel sententiarum, spesso ricavate dal commento serviano, e.g. f. 28v (georg. 2.265): «litotes»; f. 50v (Aen. 1.118): «tapinosis»; f. 51v (Aen. 1.193): «cacenphaton»; f. 83r (Aen. 4.89); f. 85v (Aen. 4.283): «poeta dolendo»; f. 89r (Aen. 4.506): «<h>ypallage»; f. 109v (Aen. 6.346): «yronia [sic!]»; f. 118r (Aen. 7.37): «invocatio poetae»; f. 119r (Aen. 7.110): «parent<h>esis»; f. 119v (Aen. 7.142): «endiadin» [sic!]; f. 121v (Aen. 7.272): «<h>yperbole»; f. 140r (Aen. 9.3): «pleonasmus». 

STRUTTURA INTERNA

ff. 1r-2r : tre diagrammi tratti dai Commentarii in somnium Scipionis di Macrobio; estratti astronomici da: Macr. Somn. Scip. (1, 21, 3-7; 2, 5, 13-14; 16-21); Beda Nat. rer. 9; Macr. Somn. Scip. 2, 7-8; Isid. Diff. 495 (= i, 2 Codoñer); Orig. 3, 60.
f. 2v: vuoto.
f. 3r: Praefatio all’Eneide (AL 1).
ff. 3v-191v: Bucoliche, Georgiche, Eneide, senza lacune o aggiunte posteriori. Ciascun componimento è preceduto dall’Argumentum pseudovidiano (AL 1.2), provvisto di monostichon prefatorio per l’Eneide. L’Argumentum al primo libro dell’Eneide è preceduto da AL 634. (f. 49r). Nei margini è copiato il commento di Servio con riduzioni e qualche aggiunta; inoltre sono presenti glosse e scolii apposti da varie mani.
f. 192r (X-XI sec.): AL 392. («Versus cuiusdam»); Periochae Vaticanae (Finch 1974, 56-61; Brugnoli, Stok 1991, 466-67); glosse varie («xenodochium»; «vesper»; «Lucumones»; «subsicivus»; «circumcelliones»; «ectaetae [corr. exedrae?]»; «eusebia»); AL 679 («versus de xl duobus signis pomi [corr. poli] et eo amplius»).
f. 192v: probationes pennae (X-XI sec.).

RIPRODUZIONI
Brugnoli, Stok 1991, 467 (f. 192r) ; Ottaviano 2009, 317-23, TAVV. I-VII (f. 1r, 35v, part. ; f. 70r, part. ; f. 78v, part. ; f. 21r, part. ; f. 22v, part. ; f. 155r, part. ; f. 192r, part.).
Bibliografia

Brugnoli, Stok 1991
Brugnoli, G.,- Stok, F., Fontes in Enciclopedia Virgiliana v** (1991), 466-67.

Finch 1974
Finch, C. E., “Fragments of a new Vita Vergiliana in Codex Reg. lat. 1669”, American Journal of Philology, 95 (1974), 56-61.

Ottaviano 2009
Ottaviano, S. , “Il Reg. Lat. 1669: un’edizione di Virgilio d’età carolingia”, Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, 16 (2009), 259-324.

Munk Olsen 1985
Munk Olsen, B., “L’étude des auteurs classiques latins aux xie et xiie siècles, ii, Paris 1985, 781.

Munk Olsen 1994
Munk Olsen, B. “Chronique des manuscrits classiques latins (ixe-xiie siècles)”, Revue d’histoire des textes 24 (1994), 245.

Pellegrin 1978
Pellegrin, E., Les manuscrits classiques latins de la Bibliothèque Vaticane, II. 1, Paris 1978, 347-349.