Fonti Antiche

Le opere di Virgilio acquisirono lo status di classici già poco dopo la loro composizione. Secondo la notizia riportata da SvetonioGramm. 16, Cecilio Epirota, liberto di Attico, teneva lezioni pubbliche sull’Eneide mentre il poeta era ancora in vita.

Diffusa rapidamente in tutte le regioni dell’Impero, l’opera di Virgilio (l’Eneide soprattutto, in diversa misura le Bucoliche e le Georgiche) è presente come “testo totale” (Petrucci) nella cultura scritta romana: letta, copiata e memorizzata da generazioni di studenti, la poesia virgiliana circola e si diffonde come testo scolastico (spesso in edizioni economiche di uso quotidiano, che contengono una “vulgata” piena di errori e banalizzazioni); a partire dal IV sec. d.C. diventa testo letterario di riferimento, riunito in libri destinati alla lettura colta o esibiti come oggetti di lusso.

Dall’età augustea fino alla tarda antichità le opere di Virgilio circolarono con intensità in forma diretta e indiretta: da una parte, si produssero in grande quantità copie manoscritte di varia natura ed estensione; d’altra parte, la produzione di scrittori, grammatici ed eruditi pullulava di citazioni e reminiscenze virgiliane.

Le fonti dirette si dividono in tre gruppi principali: alcuni manoscritti più antichi, risalenti al IV-VI sec., conservano ampie parti dell’opera, tanto da consentire una ricostruzione integrale del testo (Codices Antiquiores). Invece porzioni più brevi sono sopravvissute in frammenti di codici o altre tipologie di libro antico (Papiri). Citazioni di singoli versi si trovano in numerose testimonianze epigrafiche (Iscrizioni).

Le fonti indirette sono essenzialmente di due tipi: opere antiche con contenuti e finalità propri, dove la citazione o l’allusione è prodotta dalla memoria letteraria dell’opera di Virgilio;  diverso è il caso dei commenti, dove il rinvio al testo del poeta s’inserisce in un progetto esegetico o didattico sistematico.

Infine, le testimonianze sui più antichi interventi critici sul testo (Virgilianisti antichi) permettono di chiarire le vicende testuali di numerosi passi e l’attività filologica che si sviluppò intorno all’opera del poeta.