Dall’antichità all’avvento del libro a stampa, Virgilio è stato letto e trascritto in contesti culturali e strati sociali diversi, in risposta a molteplici esigenze e su un territorio vastissimo, corrispondente ai confini dell’Impero Romano, prima, e poi delimitato dalle aree di influenza dell’erudizione medievale e umanistica.
Grazie alla loro immediata e capillare diffusione, Bucoliche, Georgiche, Eneide, sono giunte fino a noi attraverso più di 1000 manoscritti (per la maggior parte copie di età umanistica): una quantità di testimonianze che non ha eguali per nessun altro autore della latinità classica e che rappresenta soltanto una minima parte degli innumerevoli rotoli e codici realizzati nei 1500 anni intercorsi fra la pubblicazione dei poemi e la comparsa delle prime edizioni a stampa.
Le sezioni in cui è articolata questa parte sono dedicate a una presentazione delle principali testimonianze del testo di Virgilio dall’antichità all’Umanesimo, di cui sono illustrate le caratteristiche principali e il valore testimoniale e storico-letterario.
Una particolare attenzione è dedicata alla definizione di nuove prospettive di studio nell’ambito della tradizione manoscritta di Virgilio: in tal senso, vengono presentati alcuni risultati delle recenti ricerche condotte sui codici carolingi e beneventani, che costituiscono l’oggetto principale e più innovativo del sito.